Installare un controsoffitto nell’ambiente domestico può essere d’ausilio per risolvere problemi di natura funzionale ed estetica, per quanto riguarda tutto il sistema di illuminazione e di termoacustica. Oltre che ad equilibrare alcune peculiarità della struttura già esistente nell’ambiente domestico.
Controsoffitto in casa: di cosa si tratta e quali sono i suoi limiti
Il controsoffitto è una struttura che si posiziona ad un livello sottostante o pari a quella del solaio. Serve a coprire o a nascondere la superficie preesistente, divenendo così la parte esterna e visibile del soffitto.
La scelta del controsoffitto è varia, difatti è possibile sceglierlo:
- smontabile: si realizza con una struttura metallica e leggera, la quale viene sostenuta da tiranti fissati al soffitto.
- fisso: che è di norma in cartongesso. Materiale leggero, versatile e semplice sia da montare che da rimuovere, oltre che facilmente modellabile.
L’installazione del controsoffitto deve però seguire alcune norme per Legge, come quella di non abbassare le mura e quindi scendere sotto l’altezza di 2.70 metri. Fattore importante da tenere in considerazione prima della messa in opera, in quanto il controsoffitto porta via comunque un po’ di spazio.
Per quanto riguarda il suo posizionamento, non ci sono grosse difficoltà; è facilmente integrabile negli interni ed in maniera rapida. Ma è altrettanto facile la sua rimozione, anche in caso di controsoffitti fissi.
Tutte le funzioni che può svolgere un controsoffitto
La natura funzionale ed estetica del posizionamento di un controsoffitto in casa, ma anche negli uffici, è poliedrica e molteplice e risponde alle diverse esigenze della casa. Fra queste, svolge importanti azioni ausiliarie, come:
- isolamento termico e acustico: grazie ai materiali fonoassorbenti e fonoisolanti, oltre che a pannelli isolanti nell’intercapedine;
- Ridimensionamento degli spazi: in caso di ambienti troppo alti;
- Per impianti antincendio: posizionamento di un controsoffitto ignifugo;
- Impianto di illuminazione: per adeguare e sistemare il posizionamento di luci, fari e faretti Led.
Da cosa è formato un controsoffitto e in quali materiali si può costruire?
La struttura di un controsoffitto si presenta in posizione orizzontale e, principalmente, è composto da due elementi principali, quali:
- una struttura di sostegno: la quale serve per fornire il giusto supporto, realizzata con dei profili metallici o in legno;
- Tamponamento: normalmente realizzato in cartongesso, ma disponibile in diversi materiali.
Tra le tipologie ed i materiali impiegati per la realizzazione di un controsoffitto, troviamo:
- cartongesso: è sicuramente il più diffuso e utilizzato. È di tipologia fissa, fra le più richieste in edilizia, proprio perché è sia più gradevole a livello estetico, sia perché si integra meglio con il resto delle superfici circostanti. Senza contare che è un materiale leggero e modellabile;
- polistirolo: sempre più utilizzato, anch’esso economico e flessibile, aiuta a non far disperdere il calore nell’ambiente;
- moduli discontinui: si trovano specialmente negli ambienti industriali e negli uffici. Vengono montati a secco, in differenti materiali e sono facilmente removibili;
- pannelli coibentati: di norma sono di tipo grigliato o forato, leggeri e trasparenti;
- pannelli in legno: esteticamente belli, versatili ed efficienti. Specialmente indicati per risolvere i problemi di acustica nelle grandi aree.
Per quanto riguarda i costi inerenti al montaggio di un controsoffitto, si devono considerare alcuni fattori per la spesa totale, ovvero:
- il materiale da scegliere;
- la tipologia della struttura del controsoffitto;
- l’area in metri quadri della superficie da ricoprire.
Certo è che quello più economico, fra tutti è il poliedrico cartongesso ed il polistirolo. Con un costo che va dai 30 ai 60 euro al metro quadro, con manodopera inclusa.
Ma è necessario affidarsi a dei professionisti e farsi fare un preventivo.