I quadri sono gioielli per le pareti e determinano in maniera influente la resa estetica dell’intera stanza in cui sono posti. Appendere pochi quadri o viceversa riempire le superfici verticali, si rischia di dare un effetto negativo e appesantire l’intero ambiente. La disposizione di questi complementi va ponderata, dosata e studiata, andando a creare anche delle specifiche composizioni, seguendo alcune semplici regole. In questo modo si potrà realizzare una bellissima gallery wall in casa.
Come appendere i quadri? Con proporzione e tecnica
I quadri permettono di giocare con i colori, complementari e a contrasto, degli arredi e finiture, ravvivano l’area e tramite le simmetrie (e asimmetrie) vanno a creare dinamismo, accoglienza ed emozione sulla percezione che si ha della casa.
Come in ogni arte, ci sono delle regole da seguire e le cornici non fanno eccezione, anche se sono davvero poche. Innanzitutto, va decisa la disposizione dei quadri e delle cornici; avere un sesto senso delle proporzioni e del gusto sicuramente aiuta, ma per allineare le cornici servono pochi strumenti appositi e degli schemi specifici da applicare per la corretta composizione di più complementi.
Potrebbe aiutare rappresentare, tramite un disegno a mano o digitale, i quadri da appendere in modo da avere un’idea del risultato finale.
Questo, dopo aver accuratamente selezionato le tipologie e gli stili dei dipinti o tele che volete come decorazioni. È fondamentale un certo criterio nella scelta e la sua coerenza d’insieme. Il risultato finale dev’essere gradevole, ed amalgamarsi bene con gli altri quadri oltre che al resto dell’arredamento.
A quale altezza vanno appesi? Di consueto si pongono ad altezza occhi, in base alle dimensioni della cornice anche, in modo da averli visivamente ben focalizzati, ma ciò non toglie qualche strappo alla regola, dove possono essere posizionati su mensole o appoggiati a terra, per un effetto più ricercato.
Come posizionare i quadri a parete: regole e consigli
In linea generale, per decorare le mura di casa vanno tenute a mente alcune piccole regole per creare una gallery wall perfetta con il giusto schema di layout:
- lineare e regolare: i quadri sono perfettamente allineati e dal perimetro preciso, creando un rettangolo ben visibile;
- armonicamente disordinato: no, non è un errore. Senza per forza andare a creare il perimetro di un poligono, si possono accostare molti quadri purché si mantenga la stessa distanza l’uno dall’altro;
- con ordine dinamico: quasi speculari, si vanno a fondere su di un asse immaginario verticale/orizzontale e due orizzontali equidistanti dal centro dell’asse, che completa la forma geometrica e definisce i limiti e le proporzioni della composizione. Le cornici sembreranno messe a caso, ma in realtà sono perfettamente allineate.
Per finire, ricordatevi di non appendere quadri troppo piccoli e in un solo angolo della parete e nemmeno troppo distanziati uno dall’altro.
In una composizione dove sono presenti un grande quadro e alcuni piccoli e medi, ricordate la regola dei terzi utilizzata in fotografia e della sezione aurea per una perfetta riuscita della gallery wall.
Quadri e posizioni: alcuni spunti
Continuando con le regole di base per creare delle corrette composizioni, potete creare diversi tipi di schema:
- continuati: ovvero diversi quadri messi in fila. Se di diverse dimensioni, allineateli tenendo come linea continua e di pari piano quella inferiore del quadro;
- singolo protagonista: un solo quadro, gigante, immenso, che occupi quasi la totalità del muro scelto. È un’opzione scenica, nonché di grande effetto. Attenzione alla parete di destinazione; dev’essere ben collocata e servire da perfetto sfondo in modo da valorizzare l’intero dipinto;
- sequenza a parete: ottima specialmente per i corridoi, una sfilata di quadri della stessa dimensione uno dopo l’altro, donano un maggiore senso di profondità e personalizzano il passaggio;
- composizione tra le diverse dimensioni: mettere alla rinfusa tele di differente grandezza e forma sulla parete non porta nulla di buono. Solo un gran caos e senso di confusione ottica. Quando si vogliono accostare diverse misure, si devono rispettare certi criteri di composizione, per l’appunto. (vedi composizioni sopracitate).
In generale, in una stanza, i quadri appesi sulle diverse pareti, congiunte e speculari, devono soddisfare la linea continua immaginaria visiva. La percezione ottica deve riflettere un senso di equilibrio e di ordine, proponendo un ordinato senso armonico d’insieme alla vista.
Quando i quadri appesi possono diventare un limite e sarebbe meglio non averli?
Questi complementi decorativi riducono notevolmente lo spazio dell’ambiente e riempiono visivamente e fisicamente lo spazio all’interno di una sala.
Per questo, in un monolocale sarebbe meglio fissare a muro solo lo stretto necessario, in modo che le pareti “respirino” e diano un maggiore senso di ampiezza all’intera sala.
Invece, nel caso in cui la parete ospitante sia stata decorata a fantasia o disegnata, magari con una bella carta da parati vivace, bisogna prestare molta attenzione sia alla tela che alla cornice. Potrebbe risultare un effetto too much e stonare notevolmente.