Acquistare un biotrituratore: come orientarsi in fase di scelta

State pensando di comprare un macchinario che vi può tornare decisamente utile per la gestione del vostro spazio verde e degli scarti?

Allora la soluzione ideale potrebbe essere quella di optare per l’acquisto di un biotrituratore. Al giorno d’oggi, tra le altre cose, ci sono numerose piattaforme online che offrono la possibilità di trovare modelli di ogni tipo, anche quelli più all’avanguardia, a prezzi molto interessanti, come si può notare tra i prodotti di Centro Verde Rovigo.

Questo macchinario serve ad effettuare la trasformazione dei vari residui delle operazioni di potatura, sfalci, ma anche una serie di scarti vegetali in cippato piuttosto che compost. Altrimenti, tale operazione può essere svolta molto banalmente per diminuire il più possibile il volume di tutti i vari scarti delle varie attività svolte in giardino.

Sia che si tratti di un biotrituratore dotato di motore a scoppio oppure di motore elettrico, con un sistema di taglio che andrà scelto in base alle proprie necessità, ci sono alcuni aspetti che conviene tenere a mente in fase di scelta.

Le specifiche tecniche a cui stare attenti

Quando si sceglie un biotrituratore, ci sono alcuni aspetti su cui bisognerebbe porre la massima attenzione. Prima di tutto, il grado di rumorosità, che dovrebbe variare tra un minimo di 85 e un massimo di 105 dB.

Poi, serve verificare la presenza di un recipiente, che serve proprio ad effettuare il recupero del materiale che è stato triturato, che deve avere delle dimensioni proporzionate per poter svolgere una simile operazione. Importante anche dare un’occhiata alla tramoggia di carico, che deve essere a sufficienza grande e capiente. Attenzione pure al peso, meglio optare per un modello leggero per renderne più semplice lo spostamento, ma anche alla forma.

In quest’ultimo caso, molto meglio optare per un modello compatto, meno ingombrante durante l’uso, e nel caso dotato di una tramoggia che si può rimuovere all’occorrenza.

La tramoggia e il peso

In poche parole, il biotrituratore è caratterizzato dalla presenza di una particolare tramoggia di carico. Sul fondo di quest’ultima è presente il meccanismo di triturazione che va proprio a svolgere l’attività di triturazione dei vari residui e scarti vegetali. In base al tipo di propulsore installato, questi macchinari possono suddividere in biotrituratori con motore elettrico e con motore a scoppio.

Per poter individuare la soluzione giusta, serve considerare prima di tutto le dimensioni del proprio spazio verde.

Il peso è un aspetto preponderante in fase di scelta. Basti pensare come un biotrituratore che viene considerato leggero, che ha un peso intorno ai 15 chili, in realtà non è affatto pratico da gestire e trasportare.

Non c’è dubbio che più aumenta la potenza del biotrituratore e maggiore sarà anche il suo peso. Se siete indecisi, la cosa migliore da fare è quella di optare sempre per un modello dotato di apposite ruote. Un’altra componente fondamentale è sicuramente la tramoggia. Si tratta di un condotto che si trova nella zona più in alto del biotrituratore, mediante il quale c’è la possibilità di inserire i vari rami.

Il tipo di motore

Come detto, ci sono due categorie principali di biotrituratori sul mercato. Si tratta dei modelli elettrici, che possono contare su un’alimentazione via cavo alla corrente elettrico e sono la soluzione ideale per svolgere l’attività di manutenzione degli spazi verdi fino al massimo 500 metri quadri.

I modelli dotati di motore a scoppio, invece, necessitano di un’alimentazione con un carburante e si consigliano quando il giardino supera i 500 metri quadri.

Il sistema di triturazione

Ciascun biotrituratore si caratterizza per avere un sistema di taglio differente. È chiaro che la scelta varia in base alle proprie esigenze. Sono ben quattro le principali tipologie di sistemi di triturazione: si tratta del sistema a rullo, del sistema a vite senza fine, del sistema a turbina e del sistema a lame con disco portalame.