Guida alla scelta del deumidificatore

Il deumidificatore è un elettrodomestico fondamentale in numerose abitazioni: ecco perché è importante sceglierlo in maniera oculata, così da garantire il massimo comfort abitativo ed evitare le fastidiose conseguenze di un livello di umidità troppo elevato.

Sono due le tipologie di deumidificatore che si possono trovare sul mercato: quelli elettrici e quelli non elettrici, cioè a sali. Questi ultimi non necessitano di energia elettrica e sono del tutto indipendenti, nel senso che sono in grado di funzionare da soli, semplicemente basandosi sui materiali con cui sono realizzati, grazie a cui hanno la capacità di trattenere passivamente l’acqua ambientale. Un deumidificatore a sali non è altro che un contenitore, che può essere deformabile o rigido: nel primo caso si tratta di un sacco, mentre nel secondo corrisponde a una scatola. Al suo interno sono presenti dei composti salini, con una superficie di contatto con l’aria molto ampia. I sali hanno la forma di graniglia fine, e possono essere mescolati con materiali argillosi che hanno lo scopo di rendere la miscela più igroscopica.

vantaggi che derivano da questo sistema sono molteplici, e non solo per la semplicità di utilizzo del dispositivo, ma anche per la sua silenziosità. Inoltre, i costi sono bassi, per non dire nulli, proprio perché non è necessaria la corrente elettrica per il funzionamento. Prima di definire quello a sali come il miglior deumidificatore a disposizione sul mercato, però, è opportuno tenere conto anche dei suoi punti deboli: per esempio la capacità di lavoro modesta, dal momento che i meccanismi di azione passivi che lo caratterizzano garantiscono un’efficienza minore di quella dei sistemi ad energia elettrica. Questa, per altro, è la ragione per la quale un deumidificatore a sali non riesce a trattare grandi volumi di aria: in effetti è consigliabile adoperarlo unicamente per vani che non superano i 12 metri quadri. Nel momento in cui i sali si saturano, poi, è necessario sostituirli, visto che non riescono più ad assorbire l’acqua. A seconda del tipo di composti salini che vengono utilizzati, un deumidificatore di questo genere ha un’autonomia di un paio di mesi.

Per quel che riguarda i deumidificatori elettrici, d’altro canto, essi devono essere preferiti per gli ambienti abbastanza ampi. Il costo è superiore a quello di un deumidificatore a sali, ma il vantaggio più significativo è rappresentato dal fatto che il dispositivo non si esaurisce mai, eccezion fatta per la normale usura meccanica che riguarda qualsiasi elettrodomestico.

Una possibilità che merita di essere valutata con attenzione ha a che fare con l’acquisto di un deumidificatore integrato nel condizionatore: in questo modo non ci si ritrova alle prese con due apparecchi diversi, che per di più occupano una quantità di spazio non indifferente, ma si beneficia di un sistema unico che permette sia di abbassare il livello di umidità dell’ambiente che di rinfrescarlo. I costi globali, come si può intuire, vengono ridotti, e lo stesso dicasi per gli ingombri finali. Certo è che nella scelta del modello più appropriato è importante tenere conto della capacità di deumidificazione e quindi delle prestazioni di questo o quel dispositivo.