Come scegliere il termocamino

termocamino

Negli ultimi anni, tra le tendenze che hanno caratterizzato le scelte relative all’abitare rientra senza dubbio il focus sulla sostenibilità e sul risparmio. Per perseguirlo, si può fare riferimento ai termocamini, elementi che mettono in primo piano un equilibrio perfetto tra estetica e attenzione all’ambiente e al portafoglio.

Se il tuo obiettivo è scegliere il termocamino migliore, nelle prossime righe di questo articolo puoi trovare i consigli che la nostra redazione ha selezionato.

Tipologie di alimentazione

Quando ci si chiede come scegliere il termocamino più adatto ai propri spazi domestici, è necessario prendere in considerazione le tipologie di alimentazione. Ecco quali sono:

  • Alimentazione a legna: questa opzione presenta diversi ostacoli non indifferenti, tra i quali è possibile citare la necessità di avere a disposizione un locale ad hoc per far asciugare la legna nei casi in cui quest’ultima deriva dal taglio di tronchi. L’ambiente in questione deve essere caratterizzato da una forte circolazione d’aria. Un’alternativa alla legna oggettivamente più reperibile e facile da gestire è costituita da tronchetti di legno riciclato.
  • Alimentazione a pellet: in questo caso, si ha a che fare con termocamini che, per l’alimentazione, richiede l’acquisto di sacchi di pellet da circa 15 kg l’uno. In questo caso, si ha l’oggettivo pro della semplicità di stoccaggio. Inoltre, si parla di un materiale ecologico che, quando viene utilizzato, non compromette in alcun modo la facilità di pulizia del camino.
  • Alimentazione con entrambi i combustibili: questa tipologia di termocamino sono chiaramente apprezzati per via della loro comodità di gestione. Quando li si nomina, si chiamano spesso in causa anche i cosiddetti termocamini onnivori. In questo caso, si ha a che fare con il non plus ultra della sostenibilità. I termocamini in questione, infatti, prevedono la possibilità di utilizzare come combustibili rifiuti organici di reperibilità immediata (p.e. gusci di frutta, semi di pannocchie, drupe, ossia i noccioli di oliva).

Detto questo – e ricordando che in commercio sono disponibili anche termocamini ad aria e soluzioni ad acqua – rispondiamo ad alcuni interrogativi pratici relativi al ricorso a questa soluzione di riscaldamento.

Il termocamino va bene anche per ampi spazi?

Se si ha una casa grande non bisogna assolutamente preoccuparsi: il termocamino va benissimo. Questa soluzione, infatti, permette di riscaldare anche spazi molto ampi e abitazioni/uffici sviluppati su più piani.

In questo preciso caso, può rivelarsi particolarmente adatto il termocamino ad aria. Questa soluzione, grazie alla presenza di un sistema di canalizzazione a bocchettoni, consente di distribuire aria calda su superfici molto estese.

Il termocamino è pericoloso per i bambini?

A prescindere dal sistema di alimentazione scelto, il termocamino è perfetto per le case dove ci sono bambini. Il motivo è molto semplice e deriva dal fatto che è caratterizzato da una struttura in vetro che garantisce il massimo livello di sicurezza. A differenza di quanto accade con il camino tradizionale, non sussiste il pericolo di entrare in contatto con tizzoni o con cenere.

Quanto costano i termocamini?

A meno che non si scelgano caminetti a bioetanolo da tavolo, soluzioni che hanno una valenza prettamente estetica, nel momento in cui si opta per l’acquisto di un termocamino è necessario tenere in conto una spesa minima di un migliaio di euro. A seconda dei dettagli tecnici – p.e. il rivestimento e la potenza nominale – si può avere a che fare con prezzi molto più alti, che possono arrivare a oltre 5mila euro.

Concludiamo facendo presente che, in caso di acquisto di un termocamino nell’ambito di procedure di restauro, risanamento conservativo, ristrutturazione urbanistica di cui alle lettere c), d), e) art. 31 legge 457/78, si ha diritto all’IVA agevolata del 10%.