Che l’abitazione sia di “seconda mano”, da acquistare dal costruttore o da creare da zero, rimane importantissima la centralità di un progetto per la propria casa. Infatti, soprattutto nei primi due casi si tende spesso ad accettare le condizioni di partenza o consigliate dall’impresa che sta costruendo l’edificio senza considerare adeguatamente le proprie necessità e abitudini e come queste possano influire sul modo di vivere la casa.
1. Planimetria e struttura
Il punto di partenza è inevitabilmente la struttura data o da creare. I più fortunati potranno sbizzarrirsi creando da zero spazi e ambienti, anche se è meglio farsi aiutare da un architetto, mentre chi ha scelto una casa precedentemente abitata o già in costruzione deve partire dalla piantina esistente e ragionare su come sfruttare gli spazi già presenti e su eventuali modifiche strutturali.
In questo stadio è importante prestare attenzione a quelli che sono non solo le funzionalità e l’orientamento delle stanze, ma anche ai percorsi di chi vivrà all’interno dell’abitazione, i punti di aggregamento e gli spazi necessari per le operazioni quotidiane o periodiche: meglio evitare le scale a chiocciola se serve un montascale o se è necessario spostare spesso le valigie da un piano all’altro. Possono sembrare aspetti superflui o figli di un approccio mondano, ma in realtà incidono molto sulla vivibilità e sulla qualità della fruizione che si ha di una casa.
2. Budget
Stabilito come si vuole strutturare la propria casa, è opportuno fermarsi a stabilire un budget specifico per tutto quello che sarà necessario per il completamento delle stanze, dai materiali all’arredamento e anche a funzionalità della casa non già preventivate in fase di costruzione, per esempio l’aria condizionata che spesso va aggiunta a case che hanno più di qualche anno o completata visto che spesso le imprese si occupano solo della predisposizione delle canaline per l’impianto.
In base alle circostanze può essere utile fare delle considerazioni su opportunità della domotica e valutare i montascale prezzi, oppure il costo dell’insonorizzazione degli ambienti. In ogni caso l’esperienza insegna che saltano fuori spesso spese extra per modifiche, aggiunte e idee che possono saltare fuori durante i lavori. Quanto? Meglio tenere almeno un 10% di extra budget.
3. Impianti e tecnologie
Dopo aver stabilito il massimo di spesa oltre il quale non si è disponibili ad andare, si può scremare ciò che è meno importante dagli impianti più essenziali. Naturalmente l’impianto di riscaldamento non è un optional, neanche quello elettrico, ma per esempio si può anche rinunciare completamente al gas optando per una cucina a induzione e il riscaldamento con la caldaia elettrica o la stufa a pellet.
Un’altra buona idea può essere l’installazione dei pannelli fotovoltaici, ma dipende da molti fattori come la posizione geografica e lo spazio disponibile per installarli. Poi domotica, punti luce, aria condizionata… sono tutti aspetti che bisogna decidere e completare prima di andare oltre, perché quando si tinteggia… non si torna più indietro.
3. Stile e materiali
Prima ancora di scegliere l’arredamento, bisogna pensare a che stile vogliamo dare alla casa. O quali stili. Sì, perché è possibile che per le caratteristiche e le preferenze di chi ci abiterà ci siano più stili adeguati, che magari siano in grado di compenetrarsi negli spazi comuni e poi risultino distinti nelle stanze (come le camere o lo studio) di prerogativa dell’uno o dell’altro membro della famiglia. Una volta trovato, magari grazie al supporto di un designer di interni, l’equilibrio di stili giusto, vanno scelti i colori. Fatto questo si può procedere allo step successivo.
4. Arredamento e punti luce
A questo punto l’impostazione è stata data e sicuramente abbiamo già in mente che tipo di mobilio mettere. Con la piantina abbiamo sicuramente simulato e misurato più volte cosa mettere dove e nei negozi di arredamento sapranno dire quante volte ci siamo stati l’ultimo mese. È normale.
Si tratta quindi di tirare le somme, definire finalmente la cucina e da lì tutto il resto: bagni, soggiorno, salotto, camere. Infine le luci, che spesso rimangono dimenticate fino all’ultimo e a volte anche dopo che è stato effettuato il trasloco, con le lampadine penzoloni come memento della applique che ancora non è stata comprata o installata. D’altronde anche quando è finita, la casa sarà sempre soggetta a piccoli o grandi cambiamenti giorno dopo giorno.