Parquet: tutto quello che c’è da sapere su posa e finitura

Il disegno e la trama all’interno del parquet è di fondamentale importanza non soltanto dal punto di vista estetico, ma anche per l’aspetto funzionale. Il fattore più clou è legato ai movimenti di assestamento del legno. Il lato che subisce più variazioni di dimensioni è quello corto.

Un altro fattore importante è dato dall’illuminazione. Le fonti di luce naturale sono importanti per ottenere una visuale complessiva del parquet: se la stessa attraversa gli elementi della pavimentazione seguendo il verso della lunghezza, venature e dimensioni saranno messe ulteriormente in evidenza.

Nella selezione della direzione di posa si deve tenere in considerazione pure il verso dell’apertura della porta. Coloro che varcano la soglia devono percepire una sensazione quanto più gradevole possibile, il che dipende dalla lunghezza degli elementi o anche dalla direzione del parquet (se è o meno ortogonale alla soglia della porta).

Parquet e tecniche di posa

I più importanti sistemi per la posa del parquet, sono tre e vanno scelti sulla base del tipo e del formato degli elementi che lo costituiscono. Per la scelta di un parquet ad hoc visitate il sito https://www.parquetsartoriale.com.

Affinché l’esito finale sia al bacio, è importante una preparazione adeguata al supporto, ed è qui che entra in ballo il piano di posa. Quest’ultimo deve avere uno spessore uniforme e deve essere resistente. Non deve avere alcuna fessura, deve avere protezione dall’umidità, compattezza, e pulizia.

  • Posa incollata: viene usata non solo per il parquet prefinito ma anche per i listelli in legno massiccio. Gli elementi si incollano proprio sul sottofondo. Per permettere i naturali assestamenti del legno, l’adesivo non si mette lungo i fianchi, bensì lungo le teste, con la massima attenzione a prenderne uno mirato, che verrà selezionato dal posatore a seconda del tipo di sottofondo.
  • Posa Flottante: è quella messa a punto per gli elementi a incastro, di solito dalle dimensioni notevoli. Questi si applicano su uno strato di isolamento acustico messo a sua volta al di sopra di una barriera al vapore. Per permettere i naturali assestamenti, si crea una fuga di pochi millimetri tra il parquet e le pareti, che sarà poi nascosta in un secondo momento dal battiscopa.
  • Posa Inchiodata: è il sistema di posa tradizionale, perfetto per elementi massicci con incastro a perimetro (con spessore di 14, 15 o 22 mm) e per quelli in multistrato. Prima della posa deve essere creato un piccolo massetto in cemento, all’interno del quale si immergono particolari elementi di legno chiamati magatelli. Nel momento in cui il sottofondo si sarà del tutto asciugato, le doghe si fissano allo strato sottostante.

Parquet dopo la posa: ecco la finitura

Una volta messe in atto le operazioni di posa, levigatura, stuccatura e pulizia, il parquet può essere trattato in superficie. Questo a patto che non sia di tipo prefinito, però, dal momento che in un simile caso le diverse fasi sono già state eseguite in fabbrica.

La fase della Verniciatura è quella che consente di creare sul parquet una pellicola che funge da protezione o da decoro della superficie. Si possono usare più o meno strati di vernice, in base a quanto si vuole enfatizzare la naturalità del legno o concentrarsi sulla resistenza al calpestio.

Il passaggio della ceratura permette di mantenere l’aspetto naturale del legno e, dal momento che non ostruisce i pori, fa si che possa traspirare. Si utilizzano sia cere trasparenti che quelle appena colorate, in pasta (per la finitura) e liquide (per la manutenzione).

Gli oli, mischiati in solventi organici o anche in acqua, trasudano nel legno per conservare l’aspetto naturale e permettere la traspirazione. Si applicano con pennelli o rulli “a saturazione”, in modo da riempire ogni porosità. Gli eccessi si tolgono usando una spatola di gomma.